Come rispettare un ragazzo FtM e farlo sentire rispettato

Articolo di: Silvia Salviero

Quando ho letto i consigli di Murasaki su come evitare di ferire un ragazzo FtM mi si è innescata una serie di ragionamenti sul rispetto, sul dialogo e sulla fiducia reciproca, e ho finito col pensare che la questione si potesse senza dubbio approfondire.
Io sono una ragazza cissessuale (ossia una ragazza che è nata anatomicamente donna e si sente donna anche mentalmente), ma sono molti anni ormai che mi informo sulla comunità LGBT, leggendo, documentandomi, sperimentando, riflettendo, tentando di immedesimarmi e di non giudicare mai a priori. Perciò mi considero preparata a sufficienza per poter dare un’infarinatura generale di consigli fondamentali a chi è cissessuale come me, ha conosciuto un ragazzo FtM con cui ha intrecciato un legame (d’amicizia, amoroso, lavorativo, di conoscenza) e vorrebbe comprendere meglio la sua realtà per relazionarsi a lui sempre in armonia. Questo è il mio piccolo contributo per cercare di fare informazione; tenterò di affrontare molti punti senza rendere troppo pesante il discorso, ma vi suggerisco di approfondire comunque la questione per conto vostro.

Cominciamo!

  1. Il livello zero per poter comprendere la realtà di un ragazzo FtM (o meglio, la realtà di qualunque minoranza di cui non fate parte) è stamparvi nel cervello due frasi, una di Socrate e una di Francis Bacon: “So di non sapere” e “Sapere è potere”. Cercate di capire che, in quanto cissessuali, vi muovete in una società transfobica da privilegiati. Questo non significa che siate superiori o inferiori a chi è transessuale, né che vi si stia accusando di pensarlo; significa che al 90% ci sono tantissime cose che date per scontate. Tantissime cose che ignorate. Tantissime cose che non vi sono mai passate per l’anticamera del cervello. Tantissime cose che non avete vissuto. Tantissime cose, in sostanza, che avete bisogno di imparare. Quindi, se il ragazzo FtM con cui avete a che fare dovesse rivelarvi una cosa che vi spiazza o che vi sembra assurda, ricordatevi di non dare per scontato che stia dicendo idiozie; è la sua realtà, non la vostra. Non importa quanto siate colti o acculturati in altri campi, non sapete e non potete sapere come ci si sente ad essere FtM in maniera più completa di lui. Tentate di aprire la mente, di fidarvi e di accogliere ciò che vi dice sapendo che può arricchirvi in maniera incredibile, senza abbandonare il vostro senso critico, ma senza neppure scambiare “senso critico” per “presunzione di sapere come gira il mondo meglio di lui”.
  2. Se fa coming out con voi (ossia se vi rivela di essere trans), ringraziatelo. Sempre. Indipendentemente da quanto tempo ci abbia messo a dirvelo, dalle circostanze in cui ve l’ha detto, dalle parole che ha scelto, la prima cosa che dovete fare è dirgli un grazie grande come una casa. Fare coming out con qualcuno non è una cosa da poco, perché prima di un passo del genere serve intraprendere un percorso interiore non indifferente, trovare la propria identità e volerla condividere con qualcun altro, cercare la sua complicità e la sua accettazione. Potrebbe essere uno shock per voi, soprattutto se non ne avevate il benché minimo sentore, ed è comprensibile che abbiate il desiderio di prendervi il tempo per riflettere, processare e digerire l’informazione. È una cosa che potete anche dirgli dopo averlo ringraziato. Ma non mostratevi arrabbiati, disgustati o spaventati, non ce n’è bisogno: confidare di essere un FtM non significa confidare di essere un criminale, e toglietevi dalla testa che significhi “avervi mentito per tutto questo tempo fingendo di essere quello che non era.” Si ritorna sempre al nostro mantra: “So di non sapere.” Avete idea di cosa abbia passato prima di dirvelo, di quanto si sia tormentato, della paura che aveva di perdervi, delle cose che temeva gli avreste urlato, di quanto sia stato discriminato e ingiuriato in precedenza, o di quanto veder discriminati e ingiuriati altri ragazzi FtM lo abbia frenato? No. Non lo sapete. Ergo tentate di domare la tendenza a giudicarlo, anche se giudicare gli altri è pressappoco ciò che l’umanità fa tutto il tempo. Pensate invece che adesso ve l’ha detto. E se ve l’ha detto, ci sono ottime possibilità che vi consideri una persona speciale, degna della sua fiducia, con cui vuole condividere un po’ di se stesso – la parte che conta, probabilmente – e che apprezza abbastanza da sentirsi al sicuro nel farlo. Vi sta dando questo livello di fiducia. E permettetemi una provocazione: se adesso vi considerate traditi in maniera imperdonabile perché non si è presentato a voi dicendovi “Piacere, sono Pinco Pallino, ho una vagina ma mi sento un uomo”, siete voi che state tradendo lui, non il contrario. Tolta questa nuova informazione, è sempre la stessa persona di prima, appassionata delle stesse cose, con le stesse convinzioni, con gli stessi pensieri e con gli stessi sentimenti. Quindi, volete considerare il suo coming out come un qualcosa “di più”, un dono che vi ha fatto, o un qualcosa “di meno”?
  3. Ricordatevi il nostro secondo mantra: “Sapere è potere”. Per comprenderlo al meglio, e quindi rispettarlo al meglio, è necessario che facciate ricerche sulla transessualità, in particolare sulla transessualità FtM. Lui potrebbe dirvi che potete chiedergli qualsiasi cosa vi serva per aiutarvi a capire, ma vi conviene informarvi anche per conto vostro – anzi, se glielo dite direttamente quasi di sicuro risponderà che gli state facendo un grosso favore. Altra cosa molto importante se volete percorrere questa strada è chiedere a lui quali siano i siti migliori su cui informarsi, così avrete una percezione ancora più profonda di cosa lui pensa sia fondamentale farvi sapere, e avrete fatto molti passi verso la comprensione e il rispetto che cerca. Del resto, se siete capitati qui sembra che vi stiate già documentando ;)
  4. Mi raccomando, tenete a bada la curiosità morbosa. Chiedere a un ragazzo FtM perché ha scelto di chiamarsi Francesco d’ora in avanti è una curiosità legittima, che non dovrebbe destare la minima offesa in lui (in fondo volete solo sapere che significato abbia per lui questo nuovo nome); chiedergli invece come si chiami all’anagrafe, che aspetto abbiano i suoi genitali o come faccia sesso/si masturbi sono tutte domande che, detto in modo schietto, denotano che non vi state facendo i cazzi vostri. Riguardo alle ultime due, come vi sentireste se qualcuno di punto in bianco volesse vedere i vostri genitali o sapere vita, morte e miracoli della vostra vita sessuale? Molestati? Attaccati? A disagio? Insultati? Sulla difensiva? Minacciati? E allora perché dovrebbe valere il contrario per lui? Solo perché la transessualità ha a che fare con la sfera sessuale non significa che abbiate il diritto di disumanizzare chi è transessuale come se fosse il vostro giocattolo di carne. Siamo tutti persone, siamo tutti esseri umani, e la discrezione, l’empatia e il rispetto della privacy devono funzionare anche per loro. L’unica eccezione che mi venga in mente in cui potreste chiederglielo è se state uscendo insieme e vi trovate in una situazione intima, ma chiedeteglielo come lo chiedereste a qualsiasi altra persona che amate o desiderate, senza porre troppo l’accento sulla sua transessualità. Comunque, se volete andarci a letto solo per soddisfare la curiosità di farlo con una persona trans, e non perché vi attiri fisicamente, mentalmente ed emotivamente, ancora una volta lo state disumanizzando, ancora una volta lo state oggettificando, ancora una volta lo considerate un giocattolo di carne, ancora una volta gli state mancando di rispetto. Riguardo al chiedergli come si chiami all’anagrafe (o qualsiasi domanda su questa scia, tipo “Mi fai vedere una foto di prima? Di quando facevi la donna?”) invece può farlo mettere sulla difensiva perché molto spesso le persone più interessate alla parte di vita che concerne il sesso di nascita di un ragazzo FtM sono quelle che poi utilizzano queste informazioni contro di lui, diffondendole e sputtanandolo – e quindi ancora una volta tradendo la sua fiducia. Oltretutto il modo in cui ogni ragazzo FtM si rapporta alla parte di sé che ancora si reprimeva o non si conosceva così a fondo da sapere di essere un FtM è molto soggettivo. Ci sono quelli che non hanno problemi a mostrarvi foto, video e quant’altro, ci sono quelli che vorrebbero chiudere nel dimenticatoio il passato, ci sono quelli che provano sofferenza estrema nel vedersi vestiti da donna e quelli che provano tenerezza e malinconia, ma la cosa che di solito li accomuna tutti è che vogliono lasciarsi quell’esperienza alle spalle. Quindi domandatevi perché vi interessi vederli per quello che non sentono di essere realmente, perché consideriate importante fare un confronto tra quello che avete davanti (e che stanno cercando di conquistarsi) e quello che erano una volta. Non volete essere parte della sua vita adesso, guardare avanti insieme a lui? Che bisogno c’è di dissotterrare il passato? (Ovviamente ci sono ragazzi FtM che si sentono abbastanza a loro agio da aprirsi con voi sulla loro vita di prima. Ma aspettate che siano loro a farlo, rispettate i loro tempi, e tenete presente che potrebbe non succedere mai, varia da persona a persona.) Per approfondire la questione sulle idiozie che comunemente si dicono ai ragazzi FtM, guardate questo video.
  5. Riallacciandoci al discorso iniziato al punto 1, evitate di dire al ragazzo FtM in questione come dovrebbe sentirsi, cosa dovrebbe pensare e cosa dovrebbe fare. “So di non sapere”, ricordate? Non avete il diritto di dirgli che è un malato, che dovrebbe accettare il suo sesso di nascita e “sopportare i limiti della realtà”, che sta facendo i capricci, che è stato traumatizzato e abusato sessualmente nell’infanzia, che vuole solo avere i privilegi degli uomini, che non sarà un uomo finché non avrà un pene, che è una lesbica che non si accetta e tenta di legittimare la sua attrazione verso le donne cambiando sesso e altre puttanate su questa scia. La transessualità non è una malattia (è ancora nel DSM solo per un cavillo burocratico), e non è curabile con una terapia psicologica. Non esiste altra cura che riallineare il corpo con lo spirito, e questo è stato decretato dopo anni di studi, perché è impossibile cambiare il genere di qualcuno: cercatevi il caso John/Joan se vi va. È quello che prevede anche la Corte Costituzione Italiana. Cercate di togliervi dalla testa di aiutarlo a modo vostro, di “tenerlo sempre con voi” come “la vostra bambina” o “la vostra migliore amica” o chi per esso, di chiudere occhi, cuore e orecchie verso la sua realtà, e lasciate che sia lui a guidarvi e a indicarvi come vorrebbe avervi vicini, come vorrebbe essere rispettato e compreso.
  6. A meno che non vi chieda espressamente il contrario, se l’avete conosciuto come ragazza cercate di abituarvi a parlare di lui al maschile, e di declinare al maschile quando vi rivolgete a lui (se l’avete conosciuto come ragazzo, invece, continuate su questa scia). La maggior parte dei ragazzi FtM ha tolleranza verso gli errori di distrazione e saprà aspettare finché la cosa non si stabilizza, ma metteteci impegno, e sentirà che rispettate la sua identità maschile e state cercando di accettarla. Lo stesso discorso vale per il nome che si è scelto lui, e ugualmente importante, il nome che si è scelto lui va considerato come il suo vero nome, quello che secondo lui gli calza a pennello perché riflette la sua identità. Il nome che ha all’anagrafe non è altro che questo: un nome all’anagrafe, nel quale non si identifica e che non lo rappresenta.
  7. Avere una cultura sulla transfobia va benissimo. È sacrosanto che sappiate cosa le persone come lui sperimentino ogni giorno nella nostra società, è sacrosanto che vi mettiate nei suoi panni per evitare di ferirlo con gesti di cui magari neppure vi accorgete perché vi sembrano la norma, ed è sacrosanto che acquisiate consapevolezza dei vostri privilegi da cissessuali, come dicevamo prima. Ma… c’è un “ma”. Il fatto che lui sia un ragazzo FtM non lo rende in automatico un “povero disgraziato”. Non è la transessualità ad essere intrinsecamente dolorosa, problematica o una sfortuna, ma è la condizione in cui vivono le persone transessuali al giorno d’oggi ad arrecare dolore, problemi e sfortune; se solo le persone transessuali venissero trattate come tutte le altre, se ci fosse meno ignoranza e più accettazione, gran parte dei problemi psicologici e sociologici legati alla loro condizione sparirebbero. Un ragazzo FtM che vuole intrecciare un legame con voi non sta cercando la vostra compassione, sta cercando la vostra stima e il vostro affetto. Allo stesso modo, cercate di relazionarvi a lui come vi relazionereste a qualsiasi altro essere umano. Parlategli come parlereste a qualunque altra persona, toccate i più disparati argomenti senza battere il tasto sul suo essere un FtM ogni cinque minuti, parlate di voi aprendovi a vostra volta, scherzateci, rideteci, discuteteci, fate esperienze insieme. Se scavate nel profondo, se arrivate al nucleo del suo essere, non è altro che questo: umano. Proprio come voi. Il giorno in cui smetterete di considerarlo un ragazzo FtM, e lo considererete in primo luogo una persona, sarà il giorno in cui veramente potrete dire di star cominciando a capire e a rispettare. 

    Al Prossimo articolo.

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